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Quattro chiacchiere sull’imprenditoria al femminile con Deborah Muratore, fondatrice e titolare di Cuore Verde

21 Apr 2022

Quattro chiacchiere sull’imprenditoria al femminile con Deborah Muratore, fondatrice e titolare di Cuore Verde

L’impresa al femminile è, fortunatamente, in crescita nel nostro Paese, secondo i dati dell’Osservatorio per l’imprenditorialità femminile di Unioncamere-InfoCamere, che registra un +0,88% – pari a 8.602 posizioni – di donne al vertice nell’amministrazione aziendale.
Una tendenza riassunta perfettamente da Deborah Muratore, tostissima ex allieva della scuola di Paideia, oggi imprenditrice di successo, alla guida di Cuore Verde, la sua gastronomia naturale nel quartiere milanese di City Life, dove prodotti freschi, biologici e sani sono l’anima della cucina.

Quale è stato il percorso che ti ha portato a questo importante traguardo?

Innanzitutto bisogna dire che professionalmente non nasco come pasticciera o chef. Dopo qualche anno passato a fare un lavoro di cui non ero insoddisfatta, ho preso coraggio e ho deciso di licenziarmi e iscrivermi al mio primo corso di pasticceria base nella scuola di Paideia. Da lì sono arrivati altri due corsi avanzati, di perfezionamento, sempre da Paideia, poi un primo contatto con il modo del laboratorio e infine la mia attività!

Nell’approccio al lavoro e soprattutto nella tua capacità di saperti reinventare, hai trovato di aiuto un tipo di formazione incentrato sul ruolo della donna e al suo inserimento nel mondo lavorativo?

Assolutamente sì. Paideia mi ha dato tantissimo, non solo per il clima che ho respirato nella scuola, accogliente, incoraggiante, quasi familiare, ma anche perché qui mi è stata data la mia prima possibilità. Terminati i miei corsi è stata proprio l’allora direttrice della scuola ad offrirmi il posto di assistente nel corso di tecniche di pasticceria. È stata la mia prima gavetta, dove, affiancando l’insegnate ho imparato davvero tantissimo.

Da dove arriva la scelta di dedicarsi a un tipo di cucina “healthy”, non solo vegetariano/vegano, ma naturale, salutare, che solo fino a poco tempo fa era considerata di nicchia?

Terminata l’esperienza da Paideia ho deciso di aprire la mia attività. Vedevo che le persone iniziavano a dedicare un’attenzione sempre maggiore alla qualità del cibo, non soltanto per quello che riguarda le allergie, le intolleranze, ma ricercavano proprio uno stile di vita sano, una cultura del buon cibo. Ho iniziato a guardarmi intorno, a cercare di continuare la mia formazione sperimentando le prime esperienze di cucina vegetariana, vegana e così via, ma non trovavo l’alchimia giusta. È stata questa la seconda volta che mi sono, in un certo senso, “reinventata” di nuovo: ho cominciato a sperimentare io stessa, riformulando, ricreando daccapo le ricette, rendendole ogni volta nuove. È nata così Cuore Verde.

Pensi che questo tipo di cucina abbia grandi possibilità oggi e nell’immediato futuro?

Assolutamente, credo sia un settore in espansione. Io stessa, per formazione, ho iniziato con la pasticceria, che rimane tutt’ora la mia grande passione, ma la richiesta era talmente varia e in crescita che ho deciso di sdoppiarmi e aprire anche al salato.

Quale consiglio daresti, che hai sperimentato tu stessa, alle ragazze che oggi vogliono fare impresa?

Bisogna avere tanta, tanta determinazione e non lasciarsi mai scoraggiare. Mi rendo conto che aprire un locale, avviare una propria impresa in Italia sia davvero molto difficile, in particolare per le donne. C’è tanta burocrazia e costa tanta fatica, ma il risultato, fidatevi, ne vale sempre la pena. Bisogna perseverare e non mollare mai.

Formazione e talento: quanto contano per il successo l’una e l’altra?

Credo entrambe, il talento è certamente la base da cui partire, ma la continua ricerca, la formazione, imparare continuamente è davvero fondamentale. Si imparano cose nuove ovunque, anche solo prestando attenzione a ciò che ci circonda. Io stessa imparo anche ascoltando semplicemente i miei clienti. Si è creato con loro un bellissimo rapporto di fidelizzazione. Uno di loro, prima del periodo di Pasqua, mi ha raccontato di una ricetta, secondo lui perfetta da reinventare nel mio stile. Ed ecco, qualche giorno dopo ero in laboratorio a creare.
Quello che credo sia fondamentale, ciò che tiene davvero insieme le due figure di imprenditrice e chef è la passione. La passione per il proprio lavoro non deve mancare mai.


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