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FRANCESCA CINGI: DALLA SCUOLA DI PAIDEIA ALLE VETTE DELLA PASTICCERIA

25 Nov 2021

FRANCESCA CINGI: DALLA SCUOLA DI PAIDEIA ALLE VETTE DELLA PASTICCERIA

Francesca Cingi è la personificazione della determinazione. Una miscela di allegria, tenacia e ambizione che dà vita a una pasticciera di grande talento e successo. Francesca oggi è pasticciera professionista e assistente del Maestro Francesco Favorito e del Maestro Massimo Pica, oltre che, ça va sans dire, orgogliosa ex allieva della scuola di pasticceria Paideia.

Qual è stato il percorso, lavorativo e personale, che ti ha portato a essere dove sei oggi?
Sono fiera di poter dire di essere non solo una pasticciera a tutti gli effetti, ma anche l’assistente del Maestro Favorito e del campione mondiale Massimo Pica [Coppa del Mondo di Pasticceria Lione 2021 N.d.R.]. E questo lo devo soprattutto alla mia immensa passione per il mondo della cucina e della pasticceria in particolare, tramandata da mia nonna, reggiana doc, che fin da piccola mi metteva “con le mani in pasta” a sfornare crostate, ravioli e tortellini!
Nella realtà questa passione ha preso il sopravvento, lavorativamente parlando, più in là negli anni: nasco infatti come naturopata e ho esercitato la professione per circa vent’anni prima di dedicarmi interamente al mio vero grande amore.
La cosa curiosa è che è stato un talent show a darmi la spinta decisiva!
Nel 2016, infatti, mi sono iscritta, e aggiudicata la partecipazione, a Bake Off Italia 5, un’esperienza bella e complicata che mi ha portato alla consapevolezza che questa sarebbe stata la mia strada!
Il passo successivo è stata l’iscrizione alla scuola di Pasticceria di Paideia, la mia primissima esperienza formativa! Da quel momento ho iniziato a fare sul serio. Credo moltissimo nella formazione e ho frequentato master di ogni genere, con Omar Busi, Stefano Laghi, Leonardo Di Carlo, fino ad arrivare alla stessa Alta Formazione, nel 2019, con Massimo Pica.

Quanto è stata importante la tua formazione presso Paideia? Che ricordo ne serbi?
Di Paideia conservo un bellissimo ricordo. Rammento ancora adesso la prima volta che sono andata ad informarmi e a visitare la scuola, la gentilezza e la disponibilità di tutti!
All’inizio di questo anno poi, sono stata contatta da Francesco Favorito [insegnante del Master di Cucina e Pasticceria Senza Glutine N.d.R] per iniziare a collaborare con lui: è stato un grandissimo riconoscimento e un grande onore per me, oltre che una grande opportunità.
E proprio con lui sono ritornata, in veste di assistente, nella mia Alma mater, Paideia, un piacere davvero indescrivibile! Ho ritrovato amici e persone splendide, dai miei insegnanti, come Emanuele Frigerio, che porto nel cuore, alle nuove allieve! Un’esperienza incredibile!

Nell’anima di Paideia uno spazio particolare è riservato alla valorizzazione della donna in ambito lavorativo. Nel corso della tua carriera ti è capitato di percepire uno svantaggio, di essere sottoposta a un trattamento diverso rispetto ai colleghi maschi?
Non solo mi sono accorta di queste differenze, ma le ho provate anche sulla mia pelle. Anzi, proprio questa condizione, che ho sperimentato in prima persona, mi ha portato a concepire dei progetti su questo tema. Ancora non posso dire nulla, ma uno di essi è proprio in fase di realizzazione, anche grazie all’aiuto di grandi professionisti, grandi uomini, che conoscono il valore delle donne, riconoscono il nostro lavoro e sposano questa causa!

Da ultimo, come vedi il futuro di questo settore? Trovi che ci sia un rinnovato interesse nei giovani?
Occupandomi di formazione, oltre che essendo mamma, spesso mi trovo a contatto con il mondo dei ragazzi e devo dire che noto grande coinvolgimento da parte loro. Purtroppo, però, spesso questo si accompagna a uno spirito di sacrificio poco presente. Credo che i ragazzi siano poco motivati a mettersi in gioco e, complici forse anche i tempi, ormai così frenetici, veloci e così “digital”, sono dotati di poca umiltà e pazienza. Tocca a noi adulti, in qualità di figure autorevoli, trasmettere a questi giovani i valori e l’amore che la nostra professione racchiude.
Lo ripeto sempre ai ragazzi: fare un mestiere che si ama è una delle fortune più grandi che si possano avere. Bisogna aver cura, rispetto e dedizione assoluta per il proprio lavoro. Non si smette mai di imparare e di crescere, a nessuna età.
E come dico sempre, per emergere, giovani, adulti, donne…Dobbiamo fare rumore!


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